Un documentario sul lavoro in Italia


Άγαυή
L’intero impianto narrativo ruota intorno a Baccanti di Euripide e, in particolare, alla figura di Agave, la madre di Penteo, il re di Tebe protagonista della tragedia.
Il lavoro euripideo fa da sfondo a tutta la narrazione; la tragedia, infatti, è utilizzata come una sorta di “grande metafora”, per raccontare cosa sta accadendo in alcune nicchie del mercato del lavoro in Italia.
A partire da Euripide e, in particolare, dal personaggio di Agave, desideriamo proporre delle riflessioni su quelle che possono essere le implicazioni pratiche di certi assetti occupazionali.
Il documentario si sviluppa per nuclei tematici interrelati, nel senso che le varie scene sono da intendersi come tessere di mosaici differenti, i quali, man mano che la narrazione procede, vengono ricondotti ad un unico quadro d’insieme.
Il legame tra i diversi nuclei tematici viene esplicitato progressivamente. In questo senso, soprattutto nella parte iniziale, il documentario dà l’impressione di disomogeneità.
Si tratta di una disomogeneità che è funzionale ad uno scopo ben preciso: far capire che, nella realtà, proprio come nel documentario, eventi e circostanze che sembrano scollegati tra loro sono, in realtà, uniti da fili invisibili di dipendenza.
Ciò - si spera - farà riflettere sul fatto che occuparsi del lavoro, oggi, significa occuparsi di ciò che, domani, accadrà al risparmio, al consumo, al benessere economico dell’intero apparato socioeconomico e produttivo nazionale.