VI. Motivazione e lavoro
Cosa motiva veramente le persone? A partire dai concetti di motivazione intrinseca e motivazione estrinseca, si tenta di comprendere qual è il ruolo (spesso sottovalutato) che i soldi giocano nelle dinamiche motivazionali. All’interno di questo nucleo, troviamo reclutatori ed esperti di problemi delle risorse umane.
In questo stesso nucleo, si parla anche di altri concetti, come quello di “esposizione”.
In generale, per esposizione si intende la capacità economica di un soggetto di poter prendere in considerazione concretamente una certa possibilità occupazionale.
Ad esempio, una certa opportunità lavorativa non attrae coloro che sono interessati, ma coloro che sono interessati e che, contemporaneamente, possono permettersi di ritenere oggettivamente/economicamente sostenibile una simile opzione occupazionale.
Un’altra nozione con cui qui ci confronteremo è quella che chiameremo “congettura della fonte”. A partire dalla piramide dei bisogni di Maslow, tentiamo di spiegare che la motivazione che una persona mostra al lavoro non nasce dal lavoro necessariamente. E viceversa. Insomma, il luogo di lavoro può essere, sì, pieno di persone soddisfatte, ma non è detto che quella soddisfazione nasca integralmente nell’organizzazione per la quale si lavora. Al contrario, un dipendente insoddisfatto potrebbe trovarsi in uno stato di frustrazione a causa di fattori che hanno nulla o poco a che fare con l’esperienza di lavoro.
In tutto questo, rischiamo di scoprire ovvietà (quasi mai accettate) che il denaro motiva chi ne è privo, mentre le leve psicologiche funzionano meglio con coloro che sono economicamente appagati, perché hanno un’elevata dotazione di reddito non da lavoro a cui attingere.
Insomma, l’importanza che si dà al denaro potrebbe dipendere persino da quanto denaro una persona possiede già, ancor prima di iniziare a lavorare.